Il più noioso film che abbia visto negli ultimi 3 anni! Ho dovuto tagliarmi i capelli un paio di volte in quelle due ore e 40 minuti, apparentemente dilatate all'infinito nello stillicidio di un tempo fittiziamente arcaico. Una conversazione tra Nietzsche e il cavallo da tiro di un pover'uomo provoca all'equino una brutta depressione. Tanto basta a scatenare un succedersi di inquietanti non-fatti, di sottrazioni di elementi alla realtà che getta una sinistra luce di non-senso sui ripetuti gesti privi di significato della famiglia del pover'uomo. Il tempo ciclico si ferma, o meglio inizia a scivolare lentamente... lentamente, verso l'apocalisse della modernità, dove il piccolo mondo antico non ha scampo, perchè ha gli occhi chiusi... come i miei, preso da sana "cecagna" per il film di Bela Tarr.
Da Cannes Mario Cirillo per Farnese CinemaLab
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