Tuesday, August 01, 2006

EROS - una recensione

il vento che nasce e muore / nell’ora che lenta s’annera / suonasse te pure stasera / scordato strumento, / cuore.
Prendo questo frammento di una poesia di Montale*, a me cara, e lo lascio sciogliersi nelle immagini di “Eros”. Mi pare così di trovare le giuste parole per raccontarlo senza descriverlo.
E’un film di altissima qualità, una trilogia dell’eros, eros declinato da tre maestri del cinema di sempre.



Il progetto nasce, per volontà di Michelangelo, come esercizio di libertà creativa e confronto tra grandi artisti, e si trasforma in dialogo di immagini sul mistero dell’amore.
I tre registi si confrontano con altrettanti racconti dal libro "Quel bowling sul Tevere" di Tonino Guerra.

Antonioni affronta il “suo” tema del mistero femminile con un tocco leggero e maschile: coglie l’ineffabile dolcezza della donna come Tao. La donna di Antonioni ondeggia tra sé e il mondo, tra la tentazione dello specchio e il rischio di perdersi nell’altro da sé. Un pulsar che mostra tutte le possibili digradazioni della luce, fino alla quasi totale oscurità, ma senza mai cadere nel buio, pronta a riespandersi avvolgendo lo spazio circostante in mille generosi raggi.

Soderbergh si cimenta col sogno e l’immagine femminile che, monocroma e senza volto, invade l’esistenza onirica di un malcapitato venditore di sveglie (Robert Downey jr.) .
E qui, forse per cattiveria o per eccesso di bontà del regista, un distratto psicanalista (Alan Arkin) diventa poeta e si reinventa il mestiere. Sulla sua poltrona reclinabile il bravo strizzacervelli riesce a sdoppiarsi: ansioso spasimante della dirimpettaia, a cui invia aerei di carta e parole d’amore, e abile maieuta, che restituisce il viso alla donna sognata dal paziente innamorato.

Kar-Wai attinge alla sua mitologia di amori impossibili e interrotti. La bellezza di Gong Li brucia la carne; Hong-Kong, spietata, consuma i suoi abitanti come affreschi lavati via dalla pioggia.
l'amore nasce tra le mani di una donna, sul corpo di un uomo. Se ne frega di tutto, si nutre d'aria e sopravvive per anni, puro, fiero, per morire tra le mani di una donna, sul corpo di un uomo.

Forse la bellezza dei tre cortometraggi non è eguale, ma qui entriamo nella sensibilità personale. Credo che ogni animo troverà la storia che gli risuona. Consiglio di vederli tutti e tre insieme, cuciti tra loro dalle splendide immagini dell’illustratore Lorenzo Mattotti, magicamente animate da una poetica canzone di Caetano Veloso.

Eros (2004) Stati Uniti, Italia, Hong Kong, Cina, Francia, Lussemburgo
Regia Michelangelo Antonioni, Wong Kar-Wai, Steven Soderbergh
Principali interpreti
Christofer Buchholz
Regina Nemni
Luisa Ranieri
Gong Li
Chen Chang
Robert Downey Jr.
Alan Arkin


*"Corno Inglese", da "Ossi di Seppia", E. Montale

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