Tuesday, August 29, 2006

Drawing Restraint 9 - una recinzione

Tenetevi pronti, mi accingo a recensire l’ultimo lavoro di Mattew Barney, il primo in collaborazione artistica con sua moglie, Björk Guðmundsdóttir: Drawing Restraint 9!!!!
Solo per stomaci forti.

La prima cosa che noto è che cade in maniera lampante la distinzione tra produzione commerciale e indipendente. E’ un film con un budget milionario, ambientato su una baleniera giapponese, lungo 2 ore e mezza e quasi privo di dialoghi. Uno di quei film (anche il termine film è arbitrario) che puntano su un pubblico d’elite, colto e raffinato… azzo, a parlarne, mi viene la nausea! Ma non è una nausea identificata. Il film in sé non mi ha nauseato, la reazione è adesso, davanti al computer. È il mettere insieme i pensieri e cercare di dare senso al non senso. Questo affatica e preferirei molto darci un taglio. Ma l’ho visto e l’ho visto proprio coll’intento di recensirlo! E allora preferirei non averlo visto, non far parte di questo meccanismo stupido.
Ma, tant’è. Mi riscatterò buttando nel cestino di sana pianta tutti i Cremaster che mi sono scaricato, e che non vedrò. Quando apparirà il messaggio: “la cartella è troppo grande per il cestino, eliminarla definitivamente?” ….l’ebbrezza distruttiva di cliccare su ok
Non sono rimasto scandalizzato o turbato dalla visione, solo profondamente annoiato.
Ecco il riassunto:

ettolitri di vaselina, origami, matrimonio in barca, simboli ripetuti ossessivamente in tutte le dimensioni, putridi protagonisti, ostriche, gamberetti e megattere, biork in salamoia e a trance.

Paradossalmente è un “film” in cui la grande assente è proprio l’immagine. Sì, è vero, è pieno di immagini, di simboli, di riferimenti. Ma le immagini sono totalmente piatte. Anche quando vorrebbe non racconta.
Farfuglia e delira su sessualità, potenza e resistenza (l’eiaculazione può essere ritardata?), abusando, come in Cremaster, di richiami genitali e aneliti androgini . Tutto si risolve in una penetrazione-amputazione.
Ricalcando le parole di Stephen Golden (New York Times) l’ossessione di Barney per l’atletismo, la competizione e i riti di fertilità ha assunto a volte overtones fascisti.
E l’effetto è ridicolo.
Poi c’è questo gusto giapponese che è un vecchio trucco per darsi un tono…
Confesso che ciò che non mi manca del cinema nipponico è la cerimonia del te’. Così come è ciò che non mi interessa nel confronto con l’Oriente è la tenaglia di una cultura che tende all’inorganico.
Lo scintoismo interpretato come cosizzazione assoluta è forse l’unica cosa che Barney ha intuito.

Un discorsetto a parte sulla colonna sonora: sul forum del fan club italiano di Bjork, qualcuno, commenta così l’uscita dell’album “Drawing Restraint 9” :
“anche se ruttasse, Bjork verrebbe applaudita come un genio”.
Mi sembra questa la posizione di una parte dei fan dell’artista, che faticano a seguirla in questo folle progetto di assoluta indifferenza rispetto al pubblico, rispetto alla possibilità di comunicare qualcosa.
Prova di questo nichilismo artistico proprio le sue collaborazioni cinematografiche: dopo aver fatto una triste fine del triste film di Von Trier, Biork si offre di nuovo sull’altare di un regista misogino, che non le risparmia nulla, sottomettendola ad una serie di cerimonie che si concludono con un raccapricciante sbudellamento reciproco della coppia Barney-Bjork.
Bjork è diventata l’algida Diamanda Galas dell’elettronica. Altrettanto insopportabile!
Nel suo tentativo di svincolarsi dalla forma canzone, dai canoni del pop (lei così impostata, tecnicistica) di trovare libertà espressiva si è persa per strada, si è letteralmente decostruita. In tal senso la sua musica è la giusta colonna sonora del suo decorticamento e smembramento ad opera del marito!
Posso solo augurarmi che tutto sia una grande trovata pubblicitaria, che il privato di Biork non sia realmente invischiato con la demenza di Barney, o dovremo aspettarci sempre meno e sempre peggio dalla artista islandese.
questo articolo lo trovi anche su newbrainframes al seguente link

2 comments:

Anonymous said...

necessita di verificare:)

Anonymous said...

hi, new to the site, thanks.