Aaaarg!!!! Ultimamente non ne azzecco una in fatto di libri!!!! Ho acquistato con leggerezza il pesante romanzo (515 pagine) di Zadie Smith , “della Bellezza”, e ho passato gli ultimi 20 giorni a leggerlo pezzi e bocconi , ma sti bocconi non finivano maai, come fette di torta offerte da una distinta signora di Sheffield - che non puoi rifiutare per cortesia - accompagnate da una tazza di Earl Grey.
Peccato! Eppure…. quando, tre e passa anni fa, comprai e lessi il suo "Denti Bianchi", attirato anche quella volta dalla copertina, lo trovai un romanzo eccellente, geniale, simpatico, caustico, leggero, grottesco, amaro. Lungo, sì, e meno male!
La domanda che mi faccio (sono un feticista della domanda retorica scusate) è:
ma in questi tre anni, esattamente, cosa è successo? che Zadie Smith si è rincoglionita o che ero io il rincoglionito e me so ripijato?
Accantono la seconda ipotesi (peraltro plausibile). E argomento la prima: Zadie, a forza di frequentare le salme del circolo di Bloomsbury, deve aver esagerato col thè, e le si è un po’ ingiallita la dentatura smagliante di quando ci raccontava il suo romanzo d'esordio, a “Denti Bianchi” appunto. Grazie a dio non si è abbuffata di pasticcini, come ho potuto apprezzare dalla sua splendida silhouette al festival delle letterature di Roma, esattamente un mese fa. Il sospetto che avesse abusato di certa letteratura mi è venuto proprio al festival, sentendola parlare di Forster come di un punto di riferimento letterario. Lì per lì non volli dare peso alla cosa (il libro ormai l’avevo già pagato) Ma, quando ho superato oltre metà del tomo, ho capito: la lettura di Forster determina l’interruzione delle fibre nervose che connettono i lobi frontali. Si diventa degli automi comatosi. E non serve a nulla, per conservare la linea, buttare giù tra aspartame e saccarina. Il coma non è diabetico.
Ma anzi, è da abuso di surrogati emotivi.
Qui non si parla solo di influenza letteraria ma di vera e propria perdita dell’identità.
Le tossine penetrano nell’organismo leggendo. Le dita assorbono ettolitri di inchiostro, la mente obnubilata cede facilmente alle dolciastre epiche familiari vecchia Inghilterra, ai polpettoni sentimentali intrisi di spocchia. E accetta passivamente tutti i messaggi subliminali dell’autore: l’amore è bandito, superato, sotterrato da mille incomprensioni, tradimenti, ipocrisie, e al suo posto dilaga l’amicizia, che riesce a farsi strada ovunque, persino sotto le coperte. È l’amicizia, non l’amore, a farsi eterna, a superare quel “finchè morte non vi separi” causa di tanti uxoricidi.
Questo in sintesi il processo di degenerazione cui è andata incontro la povera giovane promessa della letteratura inglese. Va detto che non si perdono per questo facoltà quali la parola o il pensiero logico, e persino una certa ironia depressiva alla Woody Allen. Ma si perde interesse per la realtà, si vuol fare soggiorni estivi nel sud Europa alla ricerca di sé stessi e si abbandona ogni ardire letterario.
Alla Smith gl’è presa talmente brutta, (tutto era già stato scritto e riscritto) che ha rinunciato proprio a scrivere un romanzo su idee proprie. E allora che ha fatto? ha fotocopiato “Casa Howard”, ha cambiato date,luoghi, nomi e cognomi e rispettivo colore della pelle, e ha mandato in stampa. Poi, per non sbagliare, dopo aver messo un libro di Forster dentro alla bella copertina di “Della Bellezza” ha messo un altro libro dentro al libro: andate a pagina 347, ed entrate in cucina. Accanto ad una scatola di biscotti (guarda caso!) troverete una copia di “Camera con Vista”. Attenzione a non farla cadere!!!
La Smith ha deciso di trasferirsi in Italia per un po'. Speriamo che il bel paese, anzi un suo bell'abitante, le riscaldi il cuore davvero, e non tanto per fare curriculum.
La Smith ha deciso di trasferirsi in Italia per un po'. Speriamo che il bel paese, anzi un suo bell'abitante, le riscaldi il cuore davvero, e non tanto per fare curriculum.
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