La posizione del libertino è la stessa da 2300 anni. Michel Onfray nel suo libro “Teoria del corpo amoroso” non fa che riproporre una “sessualità” classica, recuperata al cristianesimo e al platonismo e fallisce a proporre idee nuove sulla sessualità
Titolo: Teoria del corpo amoroso
Autore: Michel Onfray
editore: Fazi
Ammetto che Michel Onfray mi ha ingannato. Ma l’inganno è durato per le poche pagine dell’introduzione del “Teoria del Corpo Amoroso”. Onfray si soffermava su confidenze personali, proponendo idee a me care, quali la nascita come prima realizzazione umana, il rapporto uomo donna, la ricerca della diversità che inquieta e si nasconde, il confronto con l’immagine del corpo femminile. Le parole richiamavano altri libri, altre teorie, altri amori. Ma già nella stessa introduzione intravedo le difficoltà dell’autore nello sviluppare questi spunti; difficoltà del pensiero a liberarsi dall’ipoteca di millenni di cultura occidental. in particolare mi infastidiscono: L’idea bizzarra di una dimensione masturbatoria del feto, che così “prenderebbe coscienza” del suo corpo sessuato già nel ventre materno.L’ossessione mai risolta di una presunta ferita sul corpo della donna che è poi l’idea violenta della castrazione.Ho sperato che queste difficoltà sarebbero poi state affrontate e risolte nel testo.Invece i temi non si svolgono, non si sviluppano, e il libro si rivela una semplice riproposizione della sessualità classica, riveduta e corretta ad uso dell’uomo moderno.In questo sono recidivo però! Fui già fregato dalla “Lettera sulla Felicità” di Epicuro per Stampa Alternativa. Ma lì la delusione mi è costata mille lire, stavolta c’ho rimesso 14 euri!In sintesi, l’autore propone un libertinaggio di stampo materialista, rivendica l’ateismo, e lo sostanzia in una visione meccanicistica dell’eros. Parte dalle premesse filosofiche “deboli” nel pensiero occidentale, come la scuola atomista ed epicurea, a suo dire completamente annullate da Platone e dal Cristianesimo. Trae le sue conclusioni di edonista razionale e finisce per fare un trattato di fisica.I corpi sul cui moto si disserta sono i molli (o duri) corpi umani.Onfray, aiutato dai materialisti e atomisti greci, comincia un lavoro di dissezione dell’eros, nelle sue singole parti. Principale avversario è Platone con la sua teoria sull’eros e ovviamente la Chiesa che ne è l’erede attuale. Nel primo capitolo ci svela un primo grande segreto: fare l’amore o masturbarsi è la stessa cosa. Sempre di frizione e sempre di emissione di liquido si parla: Ma a me ricorda un po’ quelli che smontando la radio capiscono che la musica è nelle pile.Questo presunto disincanto, rispetto alle possibilità di rapporto tra diversi, che nasconde a mio parere un pensiero religioso, riduce l’atto sessuale a gesto di disperata solitudine e massimo isolamento nei propri sensi corporali. Principio del piacere come fine ultimo dell’atto umano, ricerca dell’utile e quindi sfogo di un bisogno.Ma dico! Come si può ascrivere alla categoria del bisogno la sessualità umana? Nessuno (credo) è mai morto per non aver scopato.Gli manca la possibilità di distinguere tra bisogni corporali ed esigenze immateriali, esigenze che pure possono trovare nella fusione mente-corpo la loro materialità. Fa lo stesso errore della Chiesa, che lui vuole attaccare, di ricondurre il sesso alla categoria dei bisogni. Per quest’ultima, bisogni da non soddisfare, per anticipare qui sulla terra quella condizione di a-corporeità che trova nella morte la sua realizzazione.Il dibattito di Onfray con i vari dissociati neoplatonici e cristiani assume a questo punto connotati etologici. l’autore non può nascondere una naturale simpatie per certi animali, che più di altri sarebbero “liberi“ di esercitare i piaceri genitali. Ecco in sintesi la sua posizione: Viva la jena sempre in calore! Abbasso L’elefante cultore del matrimonio bianco! Viva il pesce masturbatore!Abbasso la sogliola che cerca la sua metà mancante per ricreare l’androgino Platonico!Viva no anzi abbasso l’Ostrica e tutti i bivalvi e viva il Porco epicureo (quello si che se la spassa!!!)Ma il bello è che sono 2000 anni che questi si bisticciano sulla bestia del cuore! E a nessun filosofo venne in mente la foca!Tra l’altro (etologia da inchieste di Focus) sto porco del maiale ha un orgasmo di mezzora!!!! E quindi, se credessi alla teoria metem-psicotica di Platone, proporrei di reincarnarci tutti in verri e troie. Scusate lo sfogo e torniamo alle cose “serie”Onfray ci propone una riscoperta semiologia del desiderio (de-sidera): distogliere cioè lo sguardo dalla contemplazione degli astri siderali e rivolgerlo alle cose materiali. Ma poi le cose materiali diventano quelle necessarie, quelle della sopravvivenza e del soddisfacimento degli “istinti” e l’autore non distingue il desiderio dalla ricerca dell’utile. La confusione terminologica è totale! come si fa a chiamare desiderio la fame, la voglia di pisciare, che rispondono solo alla meccanica dei funzionamento biologico del corpo, che condividiamo con il resto degli esseri viventi? Anche il batterio allora è mosso da “desideri” di escrezione e incorporazione, e se ne facciamo un elemento di distinzione dell’umano, anche l’embrione esercita funzioni neurologiche volte al suo sviluppo fisico e comunica i suoi “desideri” di sostanze chimiche al corpo della madre.Per Onfray l’utile è il motore dell’uomo, nella ricerca del cibo, del benessere fisico, del partner, con il quale mantenere un distacco emotivo e scambiarsi solo il bene in questione. Alla pesante contrattualistica del matrimonio contrappone il contratto light dello scambio di favori: il baratto come prima forma di libertà sessuale. Ma, da buon economista mancato, ho imparato che l’efficienza di un’economia complessa basata sulla moneta è superiore. Direi che, per riportare nell’era moderna la teoria del libertinaggio di Onfray, il primo gesto di liberazione è aprire Partita Iva.Se poi cerchiamo confronti con i nostri cugini animali, “scopriamo” che il vero utile per il genere umano, nascosto dietro al piacere dello sfregamento, è la riproduzione. Mi dispiace, Onfray, ma stando così le cose, sono sacrosante le prediche della chiesa per la castità al di fuori di tale funzione procreativa. (ma mi leggerà mai?)Del resto anche l’istrice (gran trombatore, ma che non ama le smancerie e le carezze per evidenti ragioni morfologiche), eletto a reginetto dello zoo di Onfray, ha tragiche difficoltà nella contraccezione (cazzo, ne ho bucato un altro!).Il pensiero di Onfray (che poi non è neanche suo), porta il filosofo a mettere il corpo a disposizione della mente filosofica, che non deve essere perturbata, e mantenere distacco e serenità. Ben vengano dunque tutte quelle pratiche che ammansuetano l’animale maniaco che è in noi, se riusciamo a farlo chirurgicamente, asetticamente, svuotandoci a dovere.Nonostante il suo disprezzo per Platone, il suo pensiero è una diversa declinazione del corpus accademico, con la differenza che per Platone praticare il sesso portava, all’opposto, a perderla, ‘sta serenità.nonostante il suo ateismo militante, il suo pensiero è una diversa declinazione dell’ascetismo cristiano, che auspica e applica la totale dissociazione tra corpo e “anima” e che , come dice lo stesso autore, riduce il corpo a cadavere. E assolutizza il pensiero rendendolo divino, mai nato ed eterno. E’ solo una questione di obbiettivi, la mente ricerca l’atarassia, la pace dei sensi e il distacco dal peccato, il corpo è mero esecutore.Ma il corpo è solo strumento nelle mani di un’anima divina??, è solo una macchina biologica, da utilizzare nella ricerca del piacere o del dolore, alleandosi ora col demonio ora con dio? La fisica gioca implicitamente un ruolo predominante nella “Teoria del Corpo Amoroso”.Ma è la fisica Newtoniana, che concepisce solo le due possibilità dell’essere e del non essere in chiave materialistica. Ciò che esiste è materia, nulla si distrugge e nulla si crea.Secondo me il limite dell’analisi è proprio qui, in una religiosità verso una scienza già superata.Fisico oggi non significa più solo materiale. Questo in soldini il significato della meccanica quantistica. La fisica oggi ci propone dimensioni poietiche nuove, possibilità del materiale di farsi immateriale e viceversa. Ma Onfray oltre al materiale, al visibile, non va. Non riesce a fare la “Teoria della psiche amorosa”:Nell’assenza totale di analisi psichica del desiderio e dell’identità, Onfray fa il verso a Deleuze. la figura da esaltare non può che essere il pazzo (cinico) che si masturba nella pubblica piazza . Già visto! E’ la solita questione dell’ipocrisia, per cui è preferibile chi la sua pazzia la vive fino in fondo, libero, rispetto ai benpensanti che lo osservano scandalizzati, ma che sotto sotto….Onfray non si libera dei padri, classici e moderni. Rivendica una genealogia di masturbatori fisici, da opporre ai patrigni accademici segaioli mentali. E l’immagine del diverso è annullata da una presunta uguaglianza con l’altro sesso, guadagnata attraverso il reciproco e libero utilizzo dei corpi.Questa pochezza intellettuale, che pretende di spiegare il desiderio in chiave razionalistica è il massimo che ci offre la filosofia liberale. La conseguenza politica del libro è che un altro mondo non è possibile. A ggente, so’ cattivi! il mondo è una fogna. Si può cercare la propria felicità autistica, ma guai a farsi illusioni sul genere umano.E’ la pugnalata finale della “Teoria” Onfray alla sinistra orfana di teorie, impotente, incapace di comprendere la realtà umana. A me sembra, se ne vogliamo uscire, l’ora di cercare un laicismo di sinistra. Come?Proprio nella ricerca affascinante sulla realtà umana, quella psichica, immateriale, (evitando la dissociazione religiosa), ma anche fisica (evitando il riduzionismo materialista caro agli organicisti)….
puoi trovare questo articolo al seguente link:
http://www.newbrainframes.org/journal/art.php?id=950
Titolo: Teoria del corpo amoroso
Autore: Michel Onfray
editore: Fazi
Ammetto che Michel Onfray mi ha ingannato. Ma l’inganno è durato per le poche pagine dell’introduzione del “Teoria del Corpo Amoroso”. Onfray si soffermava su confidenze personali, proponendo idee a me care, quali la nascita come prima realizzazione umana, il rapporto uomo donna, la ricerca della diversità che inquieta e si nasconde, il confronto con l’immagine del corpo femminile. Le parole richiamavano altri libri, altre teorie, altri amori. Ma già nella stessa introduzione intravedo le difficoltà dell’autore nello sviluppare questi spunti; difficoltà del pensiero a liberarsi dall’ipoteca di millenni di cultura occidental. in particolare mi infastidiscono: L’idea bizzarra di una dimensione masturbatoria del feto, che così “prenderebbe coscienza” del suo corpo sessuato già nel ventre materno.L’ossessione mai risolta di una presunta ferita sul corpo della donna che è poi l’idea violenta della castrazione.Ho sperato che queste difficoltà sarebbero poi state affrontate e risolte nel testo.Invece i temi non si svolgono, non si sviluppano, e il libro si rivela una semplice riproposizione della sessualità classica, riveduta e corretta ad uso dell’uomo moderno.In questo sono recidivo però! Fui già fregato dalla “Lettera sulla Felicità” di Epicuro per Stampa Alternativa. Ma lì la delusione mi è costata mille lire, stavolta c’ho rimesso 14 euri!In sintesi, l’autore propone un libertinaggio di stampo materialista, rivendica l’ateismo, e lo sostanzia in una visione meccanicistica dell’eros. Parte dalle premesse filosofiche “deboli” nel pensiero occidentale, come la scuola atomista ed epicurea, a suo dire completamente annullate da Platone e dal Cristianesimo. Trae le sue conclusioni di edonista razionale e finisce per fare un trattato di fisica.I corpi sul cui moto si disserta sono i molli (o duri) corpi umani.Onfray, aiutato dai materialisti e atomisti greci, comincia un lavoro di dissezione dell’eros, nelle sue singole parti. Principale avversario è Platone con la sua teoria sull’eros e ovviamente la Chiesa che ne è l’erede attuale. Nel primo capitolo ci svela un primo grande segreto: fare l’amore o masturbarsi è la stessa cosa. Sempre di frizione e sempre di emissione di liquido si parla: Ma a me ricorda un po’ quelli che smontando la radio capiscono che la musica è nelle pile.Questo presunto disincanto, rispetto alle possibilità di rapporto tra diversi, che nasconde a mio parere un pensiero religioso, riduce l’atto sessuale a gesto di disperata solitudine e massimo isolamento nei propri sensi corporali. Principio del piacere come fine ultimo dell’atto umano, ricerca dell’utile e quindi sfogo di un bisogno.Ma dico! Come si può ascrivere alla categoria del bisogno la sessualità umana? Nessuno (credo) è mai morto per non aver scopato.Gli manca la possibilità di distinguere tra bisogni corporali ed esigenze immateriali, esigenze che pure possono trovare nella fusione mente-corpo la loro materialità. Fa lo stesso errore della Chiesa, che lui vuole attaccare, di ricondurre il sesso alla categoria dei bisogni. Per quest’ultima, bisogni da non soddisfare, per anticipare qui sulla terra quella condizione di a-corporeità che trova nella morte la sua realizzazione.Il dibattito di Onfray con i vari dissociati neoplatonici e cristiani assume a questo punto connotati etologici. l’autore non può nascondere una naturale simpatie per certi animali, che più di altri sarebbero “liberi“ di esercitare i piaceri genitali. Ecco in sintesi la sua posizione: Viva la jena sempre in calore! Abbasso L’elefante cultore del matrimonio bianco! Viva il pesce masturbatore!Abbasso la sogliola che cerca la sua metà mancante per ricreare l’androgino Platonico!Viva no anzi abbasso l’Ostrica e tutti i bivalvi e viva il Porco epicureo (quello si che se la spassa!!!)Ma il bello è che sono 2000 anni che questi si bisticciano sulla bestia del cuore! E a nessun filosofo venne in mente la foca!Tra l’altro (etologia da inchieste di Focus) sto porco del maiale ha un orgasmo di mezzora!!!! E quindi, se credessi alla teoria metem-psicotica di Platone, proporrei di reincarnarci tutti in verri e troie. Scusate lo sfogo e torniamo alle cose “serie”Onfray ci propone una riscoperta semiologia del desiderio (de-sidera): distogliere cioè lo sguardo dalla contemplazione degli astri siderali e rivolgerlo alle cose materiali. Ma poi le cose materiali diventano quelle necessarie, quelle della sopravvivenza e del soddisfacimento degli “istinti” e l’autore non distingue il desiderio dalla ricerca dell’utile. La confusione terminologica è totale! come si fa a chiamare desiderio la fame, la voglia di pisciare, che rispondono solo alla meccanica dei funzionamento biologico del corpo, che condividiamo con il resto degli esseri viventi? Anche il batterio allora è mosso da “desideri” di escrezione e incorporazione, e se ne facciamo un elemento di distinzione dell’umano, anche l’embrione esercita funzioni neurologiche volte al suo sviluppo fisico e comunica i suoi “desideri” di sostanze chimiche al corpo della madre.Per Onfray l’utile è il motore dell’uomo, nella ricerca del cibo, del benessere fisico, del partner, con il quale mantenere un distacco emotivo e scambiarsi solo il bene in questione. Alla pesante contrattualistica del matrimonio contrappone il contratto light dello scambio di favori: il baratto come prima forma di libertà sessuale. Ma, da buon economista mancato, ho imparato che l’efficienza di un’economia complessa basata sulla moneta è superiore. Direi che, per riportare nell’era moderna la teoria del libertinaggio di Onfray, il primo gesto di liberazione è aprire Partita Iva.Se poi cerchiamo confronti con i nostri cugini animali, “scopriamo” che il vero utile per il genere umano, nascosto dietro al piacere dello sfregamento, è la riproduzione. Mi dispiace, Onfray, ma stando così le cose, sono sacrosante le prediche della chiesa per la castità al di fuori di tale funzione procreativa. (ma mi leggerà mai?)Del resto anche l’istrice (gran trombatore, ma che non ama le smancerie e le carezze per evidenti ragioni morfologiche), eletto a reginetto dello zoo di Onfray, ha tragiche difficoltà nella contraccezione (cazzo, ne ho bucato un altro!).Il pensiero di Onfray (che poi non è neanche suo), porta il filosofo a mettere il corpo a disposizione della mente filosofica, che non deve essere perturbata, e mantenere distacco e serenità. Ben vengano dunque tutte quelle pratiche che ammansuetano l’animale maniaco che è in noi, se riusciamo a farlo chirurgicamente, asetticamente, svuotandoci a dovere.Nonostante il suo disprezzo per Platone, il suo pensiero è una diversa declinazione del corpus accademico, con la differenza che per Platone praticare il sesso portava, all’opposto, a perderla, ‘sta serenità.nonostante il suo ateismo militante, il suo pensiero è una diversa declinazione dell’ascetismo cristiano, che auspica e applica la totale dissociazione tra corpo e “anima” e che , come dice lo stesso autore, riduce il corpo a cadavere. E assolutizza il pensiero rendendolo divino, mai nato ed eterno. E’ solo una questione di obbiettivi, la mente ricerca l’atarassia, la pace dei sensi e il distacco dal peccato, il corpo è mero esecutore.Ma il corpo è solo strumento nelle mani di un’anima divina??, è solo una macchina biologica, da utilizzare nella ricerca del piacere o del dolore, alleandosi ora col demonio ora con dio? La fisica gioca implicitamente un ruolo predominante nella “Teoria del Corpo Amoroso”.Ma è la fisica Newtoniana, che concepisce solo le due possibilità dell’essere e del non essere in chiave materialistica. Ciò che esiste è materia, nulla si distrugge e nulla si crea.Secondo me il limite dell’analisi è proprio qui, in una religiosità verso una scienza già superata.Fisico oggi non significa più solo materiale. Questo in soldini il significato della meccanica quantistica. La fisica oggi ci propone dimensioni poietiche nuove, possibilità del materiale di farsi immateriale e viceversa. Ma Onfray oltre al materiale, al visibile, non va. Non riesce a fare la “Teoria della psiche amorosa”:Nell’assenza totale di analisi psichica del desiderio e dell’identità, Onfray fa il verso a Deleuze. la figura da esaltare non può che essere il pazzo (cinico) che si masturba nella pubblica piazza . Già visto! E’ la solita questione dell’ipocrisia, per cui è preferibile chi la sua pazzia la vive fino in fondo, libero, rispetto ai benpensanti che lo osservano scandalizzati, ma che sotto sotto….Onfray non si libera dei padri, classici e moderni. Rivendica una genealogia di masturbatori fisici, da opporre ai patrigni accademici segaioli mentali. E l’immagine del diverso è annullata da una presunta uguaglianza con l’altro sesso, guadagnata attraverso il reciproco e libero utilizzo dei corpi.Questa pochezza intellettuale, che pretende di spiegare il desiderio in chiave razionalistica è il massimo che ci offre la filosofia liberale. La conseguenza politica del libro è che un altro mondo non è possibile. A ggente, so’ cattivi! il mondo è una fogna. Si può cercare la propria felicità autistica, ma guai a farsi illusioni sul genere umano.E’ la pugnalata finale della “Teoria” Onfray alla sinistra orfana di teorie, impotente, incapace di comprendere la realtà umana. A me sembra, se ne vogliamo uscire, l’ora di cercare un laicismo di sinistra. Come?Proprio nella ricerca affascinante sulla realtà umana, quella psichica, immateriale, (evitando la dissociazione religiosa), ma anche fisica (evitando il riduzionismo materialista caro agli organicisti)….
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http://www.newbrainframes.org/journal/art.php?id=950
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