Sunday, March 12, 2006

Aldo e gli abusi: avventurarsi tra i pensieri di uno schizofrenico

Quando la patente di scrittore o intellettuale è carta straccia: viaggio nel pensiero delirante di Aldo Busi sulla pedofilia.

Qualcuno ha mai acquistato un libro di Aldo Busi? Mi sono sempre chiesto se esistesse un pubblico che lo apprezza. Che si sollazza alla lettura della sua prosa sporcacciona. Nessuno credo, anche i suoi amatori, lo considera un padre della cultura (ma potrei dovermi ricredere). Però il suo dire ricalca un pensiero che si fregia essere anticonformista e libertario. Appartiene al club dei teorici delle bollicine, che si oppongono ai bigotti di ogni censo e colore con verve scoppiettante e spiazzante.

Per uno strano caso del destino ho trovato su internet un suo articolo pubblicato su Babilonia nel ‘96. Riporto alcuni brani dell'articolo, che per la verità , letto tutto insieme, è assolutamente incomprensibile e volutamente contraddittorio e dissociato.……
..“Allora, cos'è meglio per questi bambini, una scopata o una coltellata? E non mi si venga a dire che entrambe le soluzioni sono aberranti: la inventino i benpensanti congressisti e chierici di generose teorie la terza via, quella che non c'è, così come hanno inventato quella per bloccare la guerra nella ex Jugoslavia e ogni altra. E allora, che sarà mai se un ragazzino di cinque o dieci o dodici anni fa una sega a uno più in là negli anni o se se la fa fare? e lo stesso atto di sodomia (mio dio, che ridicolo parolone biblico!) ha tremila modi per avvenire e tremilaeuno per essere mimato, sia fra adulti, sia fra adolescenti e adulti, sia fra bambini e adulti, sia fra bambini e bambini; esso di per sé, bigotteria a parte, nell'un caso o nell'altro, non comporta alcun marchio indelebile nella carne (e nella psiche) del maschio non soggetto a violenza smaccatamente, tanto per cominciare, fisica.”
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“Io direi questo di veramente rispettoso nei confronti di tutti i bambini di entrambi i sessi:
a) l'adulto responsabile non si deve lasciar intimorire dall'offerta sessuale del bambino, poiché un bambino senza curiosità sessuali è un bambino già subnormale,
b) se provocato sessualmente da un bambino, l'adulto non lo traumatizza né con un rifiuto castrante né con un'accondiscendenza euforica,
c) all'offerta sessuale del bambino bisogna che l'adulto responsabile dia una risposta sensuale, e non una risposta astratta a base di rimproveri, ammonizioni e di sfiducia verso la propria sessualità e di orrore verso quella degli altri, tutti potenziali mostri dietro l'angolo. Se per fare questo gli si prende in mano il pisello o le si accarezza la passerina - gesti che io non ho mai fatto comunque con nessuno: sarà per questo che tutti i bambini e le bambine della mia vita mi hanno girato le spalle per sempre? - che sarà mai? Bisogna affrontare l'altra faccia della Coazione da Baci Perugina dei bigotti senza scrupoli e capire che spesso è il bambino a dire all'adulto, rimasto troppo a lungo indifferente, »Scusi, mi dà una caramella?».”
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“Se facendo il bagno a un bambino non gli tocchi il pisello che lui ti esibisce fieramente e lo umilii seduta stante, »perché certe cose non si devono fare», il malato sei tu adulto che stai facendo di lui un malato come te, non l'adulto che glielo tocca e cerca di fare alla svelta a lavarlo e ad asciugarlo e ci ride sopra come da che mondo è mondo.”
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A me sembra un malato mentale anche grave.
E’ meglio un pedofilo represso o un pedofilo emancipato? (ma è possibile non esserlo proprio, Busi?) Meglio uno che accoltella o uno che violenta? E’ giusto rifiutare la seduzione che subiamo dai bambini? Penso che la domanda vera sia: è peggio vivere nella testa di Aldo Busi o essere il suo nipotino prediletto?

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